In qesto progetto di "make up", come amo chiamare questo genere di interventi, ovvero l'operare di ritocchi su un oggetto funzionante, già rodato e amato dalla clientela, il punto nodale è l'illuminazione: tutto è nato dalla ricerca di una intensità luminasa e di una distribuzione della luce stessa all'interno del locale che permettessero ai clienti di godere di tutti i prodotti esposti al loro meglio, per ciò che realmente sono, anche sotto l'aspetto dei colori, cosa impossibile prima dell'intervento a causa di una carente illuminazione generale; nel contempo si è badato a donare uniformità, coerenza ed un senso di generale rilassatezza e freschezza all'intero spazio di vendita.

Quello che è possibile vedere oggi, a lavori ultimati, è un locale interamente nuovo ma che ha mantenuto in toto la sua identità, migliorato sotto tutti gli aspetti in cui era carente ma in modo delicato e armonico e che ha fatto della sua debolezza il suo punto di forza: l'impianto di illuminazione. 

All'interno del locale si snodano circa 80 metri di tubazioni in rame ancorate a soffitto, nelle quali corrono i fili elettrici dell'impianto di illuminazione: "la conquista della luce"; sfruttando un fittizio impianto di distribuzione dell'acqua, con tanto di valvole di chiusura per acqua calda e fredda e di rubinetto collocato sulla zona cassa, la luce conquista l'interezza degli spazi di vendita, fuoriuscendo dalle condotte ed aggrovigliandosi ad esse; ciò che rende ancora più soddisfacenente il tutto è che la scelta dell'utilizzo di questa tipologia di impianto "esterno" è stata la risposta, in corso d'opera, all'impossibilità di poter effettuare tracce nel solaio o costituire una controsoffittatura.

Il risultato è un elemento che oltre a donare uniformità all'intero locale e portarvi la luce, permette l'aggancio e la conseguente esposizione di oggetti, prodotti etc, oltre ad essere elemento portante per i velari ed i pannelli delle vetrine.